Avrei voluto davvero chiedergli "Chi erano gli Stadio...", ma forse sarà stata l'emozione o forse sarà stato il poco tempo a nostra disposizione, fatto sta che non ho intervistato come volevo il poetico maestro Gaetano Curreri. Una vita di musica, una vita di grandi collaborazioni, basta pensare che la voce degli Stadio ha scritto l'introduzione ad Albachiara di Vasco e per noi solo per noi, nella nostra beve intervista c'è anche una piccola imitazione del Rossi da parte di Gaetano Curreri, proprio nel momento in cui è nata una delle canzoni di maggior successo del Blasco. Anche a scrivere quattro parole sono ancora emozionato, perchè se ascolti una canzone degli Stadio, una delle tante, te ne innamori e capisci quanto sia grande la musica e quanto sia importante. "Emozioni uniche", scrive il mio amico e inquadratura magica Pietro Cerzosimo sul suo blog, che toccano tutti, dai capelli bianchi, ai bambini intere generazioni affascinati dalla musica degli Stadio. Immaginate che io scrivo e ascolto la loro musica, quindi potrei anche scrivere che avere i debiti è bello e tutto si risolve, perchè con la loro musica la vita cambia colore. L' intervista sarà possibile vederla in "Ti presento i miei..." in tv sicuramente a breve, visto che ormai manca davvero poco alla nuova stagione televisia del nostro format. Già qualche anno fa avevo incontrato il gruppo Bolognese e anche quella volta, come questa del resto, è stata una grandissima emozione. Mi vieni in mente "Soprendimi", cosa che loro riescono a fare ogni volta che imbracciano gli strumenti, "Chiedi chi erano i Beatles" una canzone che sembra una vera poesia, che ci fa salire un brivido dalla schiena per quanto è bella. Parlerei ancora di "Canzoni alla Radio", vista la mia passione, ma poi necessriamente dovrei arrivare a citare il loro ultimo lavoro: "Parole nel vento". Un album tutto straordinariamente eccezionale! "Guardami", "Che cosa c'è", "Innamorarsi ancora", la stessa "Parole nel vento", da cui prende titolo il cd, sono una perfetta combinanzione di musica e poesia. Ciliegina sulla torta dell'ultimo lavoro è decisamente "E mi alzo sui pedali...", brano scritto e dedicato a Marco Pantani, ma che quando lo ascolti appartiene ad ognuno di noi. Cosa aggiungere, da buon "Grande figlio di Puttana", prima dell'intervista mi sono fatto autografare alcuni dei miei cd da collezione, addirittura qualcuno di questi, lui non li aveva mai visti. Che figurone che ho fatto! A questo punto, come dico sempre "Tutto ha un inizio e tutto ha una fine", non vi resta che dare un'occhiata alla nostra intervista.
mercoledì 12 settembre 2007
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